sabato 31 maggio 2014

4 CHIACCHIERE CON... LUIGI




4 CHIACCHIERE CON... LUIGI

E' un ragazzo che si è fatto da solo, istintivo, concreto, cattolico, un maschio meridionale: il ritratto dell'omofobo? Un potenziale bullo anti-gay?


Luigi cosa ne pensi dell'educazione alle diversità che viene insegnata nelle scuole? Una buona iniziativa non trovi? Bisogna imparare fin da piccoli che non si discriminano le persone solo perchè sono diverse da noi!


Mi chiamo Luigi e ho 31 anni. Sono sposato da 5 anni e ho 2 figli, una Femmina di 2 anni ed un Maschio di 40 giorni. Lavoro come impiegato per una società di servizi marittimi. Sono cattolico e seguo un itinerario di "iniziazione cristiana" insieme a mia moglie da quando ci siamo sposati. Sono cresciuto in una famiglia che mi ha sempre insegnato il rispetto per tutti, indipendentemente dall'etnia, colore, orientamento religioso o sessuale, ecc. Onestamente credo fortemente che sia giusto educare al rispetto, ci sono i genitori per questo, anzi ci sono le Mamme ed i Papà. Non capisco per quale motivo sia necessario un "corso di educazione alla diversità" nelle scuole... Forse non ci sono più le Mamme ed i Papà di una volta...?



Evidentemente no, visto che gli omosessuali vengono bullizzati continuamente. Insegnare ai bambini che gli omosessuali sono persone da rispettare non è anche un compito della scuola?

Indubbiamente è fondamentale compito della scuola dare un certo equilibrio ai bambini già nei primi anni di scuola, insegnandogli la non discriminazione sulla base delle differenze che oggettivamente esistono tra di noi. Ma di quale diversità stiamo parlando?

Beh... alcuni bambini nascono gay! No?



Posso dirti che, in quanto cattolico, non condivido assolutamente la discriminazione degli omosessuali. Allo stesso modo le persone diversamente abili, di altre razze, di altre religioni, ecc. proprio perché la dottrina cattolica mi insegna che non ci sono differenze tra noi uomini. In fondo godiamo tutti della dignità di uomini, al di la di qualsiasi orientamento (Catechismo della chiesa Cattolica). Tornando a noi, del fatto che alcuni bambini nascano gay non ne sono certo. Se la scienza ha trovato la combinazione cromosomica che lo stabilisce, allora non ne sono a conoscenza.

Luigi, vorrei entrare un po' nella tua vita privata. Con queste chiacchierate voglio capire qual'è il reale rapporto tra persone omosessuali e cattolici. Tu hai qualche amico o conoscente gay?



Certo, ho qualche amico omosessuale.

E com'è il rapporto tra voi? Parlate di omosessualità o è meglio non parlarne? C'è imbarazzo?

Vedi, parlare di certi argomenti non disturba nessuno. Tra me ed i miei amici si discute di tutti gli argomenti. Se non hai problemi a parlare di qualcosa, l'altro ti ascolta e non prova nessun imbarazzo. E poi che male c'è a parlare di omosessualità tra amici? Loro sanno che non li giudico e che gli voglio bene e loro ricambiano con molta educazione. Io sono convinto che un omosessuale vada ascoltato pazientemente, non perché "poverino va compreso", ma semplicemente perché potrebbe avere bisogno, come ogni altro amico, di confidarsi con te. Si fida di te, non deluderlo! Ho incontrato un amico dopo molto tempo, nel frattempo era diventato un'amica. Si è avvicinata e mi ha sussurrato il suo nome di battesimo nell'orecchio, io non l'avevo riconosciuto. Mi ha abbracciato commossa ed io sono stato felice di questo, nonostante io non condivida la sua scelta.


L'ho chiesto anche ad altri amici: è difficile prevedere le nostre reazioni a fatti futuri ma proviamoci. Se un giorno tu dovessi ascoltare le fatidiche parole "papà, sono gay!" ?


Si effettivamente è così, è molto difficile prevedere le reazioni. Però, c'è un però: sfido un padre a rifiutare suo figlio perché ammette di essere omosessuale. Quando torno a casa i miei figli sono l'unica cosa che mi fa cambiare umore, trasformando le mie angosce in gioia... e sorrisi... emozioni forti che non si possono spiegare! Ora, riflettendo, se sono disponibile ad ascoltare un amico e dargli il mio supporto, quanto più è possibile farlo con un figlio? Ecco, ne sono certo, se mio figlio o mia figlia mi dicesse: "Papà, sono omosessuale", non ne sarei certamente felice, ma più che mai mi metterei in ascolto e tenterei di continuare a fare il mio compito di padre nel migliore dei modi. Abbandonare un figlio omosessuale, equivale per me ad un aborto. Non ha il diritto di vivere la sua famiglia di origine un ragazzo omosessuale? Non avevo ancora riflettuto su questo.

E' una bomba di paragone! Neanche io avevo riflettuto su questo: come per l'aborto, è un delitto privare un ragazzo della sua famiglia proprio nel momento in cui ne ha più bisogno. Questo è parlare contro l'omofobia!

Io non sono omofobo. In realtà non è che abbia molto chiaro il significato di "omofobo". Anzi, credo che questi gruppi gay che sfilano ai gay-pride, siano proprio loro ad avere un'avversione particolare verso gli omosessuali. E sai perché dico questo? Per il fatto che rendono la condizione di omosessualità una condizione da fenomeno da baraccone. La spettacolarizzano nel peggiore dei modi, la ridicolizzano, insomma fanno in modo che gli omosessuali più sensibili (quelli che non si riconoscono in questi fenomeni) possano cadere in pensieri ossessivi che potrebbero trasformarsi in pensieri suicidari.

Infatti, il tuo ragionamento è esattamente l'opposto di un ragionamento omofobo, se omofobia significa odio verso i gay. Parliamoci chiari: ma secondo te esiste veramente qualcuno che si alza la mattina e odia i gay? Posso immaginare nelle nostre città un serial-killer di gay, ce ne potrà essere qualcuno... ma ha evidentemente dei problemi che dovrebbe curarsi. Tu che sei etero, il pensiero di un rapporto omosessuale, ti scatena voglie omicide contro queste persone?


Dai non ci credo che si possa uccidere una persona per il suo orientamento sessuale. Allora per tutte le volte che mi hanno accarezzato i miei amici, ora dovrei essere all'ergasotolo! E' ovvio che l'hanno fatto per gioco, perché sapevano che con me si poteva fare, anche se l'idea di un rapporto sessuale tra uomini mi scatena solo voglia di prendere una bustina di Biochetasi... Ecco, se io sono "sopravvissuto" a questo, senza uccidere nessuno, non capisco il perché di questa campagna insistente nelle scuole. Addirittura a Roma succede questo: (Contestazione Università Roma3 a Mario Adinolfi)

Hai centrato il punto, a forza di dire che siamo un paese omofobo alla fine ci credono tutti, anche loro. Guardando quello che è già successo negli altri paesi, arriveranno anche da noi i gaymoni e le adozioni per gli omosessuali?

L'etimologia della parola Matrimonio non consente di definire tale l'unione tra due o più persone dello stesso sesso (e già, due non bastano in Inghilterra). Quindi parlerò di unioni. Il problema del riconoscimento legale delle unioni omosessuali è più che mai pericoloso perché è un "apripista" alle adozioni, che "completerebbero" il quadro del nuovo "progetto familiare" che alcune categorie si sono illuse di creare. Lo scopo è riempire egoisticamente i loro vuoti affettivi. Personalmente non sono d'accordo a questo tipo di unioni perché si innescherebbe un meccanismo di industrializzazione della vita attraverso la produzione in laboratorio di bambini da vendere su richiesta, come le macchine. Ad esempio sfogli un catalogo, ti scegli il modello (europeo, asiatico, africano, ecc.), scegli i colori, gli "accessori" (se ci vuoi il pistolino, la patatina o tutti e due!) e così via. Bello, no? Tutti felici, no?

Direi di si, molto felici... gli adulti! Il desiderio di avere un figlio è un diritto?

Non esiste il diritto ad avere un figlio, semmai esiste il Diritto di un Bambino ad avere una Famiglia. Assolutamente, categorico!

Siamo d'accordo, ma una ragazza madre non è una famiglia? Una coppia di uomini o di donne non sono una famiglia?

La Famiglia è la società naturale fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna. Le esigenze del Matrimonio sono la reciproca donazione personale, propria ed esclusiva del marito e della moglie, l'eterosessualità che porta alla complementarità interpersonale, l'unità, la fedeltà, l'indissolubilità, la fecondità, il bene dei coniugi (mutuo aiuto, rispetto, assistenza), l'educazione dei figli, l'apertura e l'impegno verso la comunità cristiana e sociale. Pertanto un uomo e una donna, uniti in matrimonio, costituiscono insieme ai loro figli una famiglia. Questo esclude la possibilità che l'unione di una coppia omosessuale possa essere considerata Famiglia, sia perché non soddisfa il requisito dell'eterosessualità e quindi le due parti non sono complementari, sia per la fecondità che, ovviamente, è impedita in quanto le parti sono sessualmente incompatibili. La definizione di Famiglia esclude tuttavia anche la ragazza madre in quanto non c'è unità, indissolubilità, bene dei coniugi, ecc. La Famiglia è quella composta da un Uomo, una Donna ed i Loro Figli.

Tu stai parlando della famiglia cattolica, ma non tutti sono cattolici, anzi, l'Italia è uno stato laico e il matrimonio viene definito dalla Costituzione, non dalla Bibbia, non credi?

Ovviamente! E' da cattolico che mi riferisco alla famiglia intesa come ho descritto. Se invece parliamo di matrimonio "in nome dell'uguaglianza", il discorso prende una piega diversa. Tu dici che il matrimonio è definito dalla Costituzione. Bene, si parla oggi di "divorzio breve", quindi il matrimonio è giudicato una istituzione superata e formale, come eredità assurda di una società tradizionale e alienante. Non è contraddittorio il fatto di chiedere l'uguaglianza in questo senso, se poi il matrimonio non ha più tutta questa importanza? Forse insegneranno anche questo nelle scuole? Così si genera confusione, come la si genera sull'ipotesi di scelta dell'orientamento sessuale. Vedi per esempio lo scempio che hanno fatto quelli dell'OMS con il documento "Standard per l’Educazione Sessuale in Europa"? No, per me la Famiglia è una sola ed ai miei figli darò l'educazione che ritengo più giusto dare, in modo cristiano. In fondo io sono cresciuto felice nella mia famiglia, non mi sono mai posto problemi sul mio orientamento sessuale, forse perché mi sono confrontato sempre con mia madre e con mio padre e questo ha consentito di darmi certezze.

Non sei l'unica persona che pretende di avere l'ultima parola sull'educazione dei propri figli. Se venisse imposta per legge l'deologia del gender ai tuoi figli, come di fatto sta già avvenendo, ti opporresti? Che misure prenderesti?


In qualità di genitore, la mia non è una pretesa. Purtroppo ciò che fa girare il mondo sono i soldi, il dio denaro. L'imposizione di qualcosa è sempre una forzatura. Le forzature non esistono in natura, la natura è tutta equilibrata. L'uomo forza qualcosa quando si rende necessario per soddisfare un'esigenza che la natura non prevede. Da qui la necessità di comprare i bambini chiamandoli "figli", in modo molto illusorio. Li hai comprati, non sono tuoi, ammettilo! Questo è i risultato del gender, lo spauracchio dell'intolleranza è l'alibi per raggiungere lo scopo del mercato umano, un'industria di bambini, che un giorno cresceranno, si faranno un sacco di domande e si ribelleranno. Ma sarà tardi per tornare all'equilibrio naturale. Se è questo che vogliono insegnare ai miei figli, se si sono illusi che siamo tutti senza cervello, se credono che siamo tutti buonisti, allora non hanno capito niente. Non so per ora cosa farei, ma son certo che questo scempio non potrebbe durare più di 20 anni. Il tempo che quei bambini conoscano il loro "prezzo".

Non possiamo aspettare 20 anni! Cosa si può fare da subito? La gente sta reagendo, secondo te, oppure è addormentata? Non capisce o non ritiene importanti questi argomenti? Ci si può affidare ad una madre coraggiosa che cancella "genitore 1" e scrive "mamma"? Basta questo?


Oggi molta gente è lontana da Cristo e non gli interessa più il Catechismo, contrariamente a qualche decennio fa. In poco tempo ci siamo ridotti a "comprare" bambini per egoismo, soltanto egoismo. Nel matrimonio, se i figli arrivano è bene, se non arrivano ognuno se ne fa una ragione. Anche io e mia moglie siamo rimasti ad aspettare per qualche anno, abbiamo fatto diverse visite specialistiche per stabilire l'eventuale incompatibilità o la presenza di patologie. A quel punto, non essendo presente nessuna malattia o forma di sterilità o quant'altro, avevamo deciso di intraprendere l'iter per l'adozione di qualche bambino. Adozione, non compravendita da catalogo. Poi finalmente siamo riusciti a vivere una gravidanza e poi una seconda. Però mi guardo intorno e vedo un paradosso: molta gente preferisce l'aborto ed altra gente che vuole a tutti i costi comprare un bambino. Un mare di controsensi. Tornando a noi, ti faccio un esempio. Alcuni miei amici, eterosessuali hanno condiviso sui loro profili facebook alcune vignette che inneggiano alle unioni omosessuali sparlando della Famiglia "tradizionale". A quel punto ho creato un post mettendo insieme qualche immagine, questo. Ecco che arriva il commento di un mio amico, eterosessuale, che mi dice: "L'esempio della presa della corrente è proprio osceno. Sai che se le due prese si toccano, la corrente passa ugualmente e l'accessorio collegato funziona?". Quindi mi chiedo se questo mio amico abbia compreso che, per fare quello che dice, c'è bisogno di una terza persona, quella che tiene le spine insieme. E qui continuiamo a dormire, la gente NON reagisce, anzi, piuttosto crea altra confusione! Dobbiamo essere tutti così buonisti da distruggere i nostri figli con queste stupidaggini? Dobbiamo indurre i nostri figli al suicidio perché non riescono ad identificarsi in niente? Cosa faremo noi allora? Si, la mamma che ha barrato "Genitore 1" e scritto MAMMA, ha la mia stima! E si comincia da qui, per ricordare alla gente "buonista" le cose OVVIE e finirla di prenderci in giro dicendo cose che non corrispondono a nessuna realtà scientifica.


E allora Luigi vorrei che pensassi a un messaggio, tuo personale, da inviare al mondo cattolico. Poi un altro al mondo lgbt. Cosa vorresti dirgli?


Molto spesso tutti noi siamo Cattolici "per tradizione", cioè nasciamo in famiglie cattoliche quindi siamo cattolici di conseguenza. Non basta, per appartenere ad una religione la devi conoscere, anche se occorrono anni, ma è necessario farlo altrimenti resti confuso e vai dove ti porta la "corrente". Quindi credo che sia importante per i cattolici, ed anche per me, iniziare seriamente a scrutare le Sacre Scritture con l'aiuto dei sacerdoti, che sono teologi eccellenti, per evitare di perdersi dietro a "correnti di pensiero" devianti. E soprattutto bisogna trasmettere questa fede ai propri figli. Io invito personalmente tutti quelli che credono che i cattolici discriminano, quelli che non credono in Dio, a prendersi un tempo per l'ascolto e rendersi conto di quello che è veramente la Parola di Dio. Per quello che riguarda gli appartenenti al mondo LGBT, che ho già inserito tra quelli che non credono in Dio o che pensano male del Cattolicesimo, vorrei invitarli a fare l'esperienza di abbandonare le loro pulsioni omosessuali, tentare di creare un rapporto naturalmente eterosessuale con persone di sesso opposto. Vorrei che abbandonassero l'idea dei gay-pride, perché è soltanto controproducente, ed acquisissero la loro dignità di persona umana, anziché distruggere la loro immagine con certe manifestazioni. Infine mi piacerebbe che, anche se non riuscissero a rinunciare al loro stile di vita omosessuale, lasciassero fuori dai giochi la scuola ed i bambini.


Grazie Luigi, un altro cattolico che ha amici gay e che si interessa a loro. Pensa ad una persona tra i tuoi amici che vuoi nominare per una chiacchierata. Grazie di tutto, soprattutto del tempo che mi hai dedicato.

Grazie a te caro Manuel. Credo che una chiacchierata con Daniela Boni sarebbe un'ottima idea. Ah, spero che un giorno il tuo nome cambi in Full!